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Il sito web dello studio medico: generare traffico col SEO

Esistono migliaia di siti web di strutture sanitarie. Se vuoi che i tuoi potenziali clienti trovino e visitino il sito del tuo studio medico, è fondamentale curare i contenuti – che devono essere attraenti e distintivi – ma anche promuovere il sito con adeguati strumenti: il SEO (Search Engine Optimization) è forse il più importante.

SEO significa ottimizzare il sito, per renderlo visibile ai motori di ricerca (come Google) e per farlo comparire tra le prime posizioni nella SERP (la pagina che mostra i risultati di una ricerca relativa ad una parola chiave, o keyword).

È una materia complessa ed in costante evoluzione, perchè i motori di ricerca cambiano continuamente l’algoritmo che determina la posizione nella SERP. Pertanto, è importante affidarsi ad un’agenzia specializzata, ma anche conoscere le basi del SEO, per valutare ciò che l’agenzia ti propone.

Ecco quindi alcune indicazioni semplici per avere un sito ad alta visibilità grazie al SEO:

 

1. Analizza le ricerche dei potenziali clienti del tuo studio medico

Per sapere come farti trovare dai tuoi clienti potenziali, il primo passo è capire cosa cercano: che informazioni cercano? Quali parole chiave usano? Qual è lo scopo della ricerca? Chi c’è nelle prime posizioni della SERP per quelle keyword? E cosa/come scrive? Per ottenere queste informazioni, esistono numerose risorse sul web, come Google Trends o Semrush.

Solo dopo aver compreso questi aspetti, puoi individuare un set di keyword rilevanti e definire una strategia SEO che posizioni il tuo sito in alto nelle SERP di quelle keyword.

 

2. Crea contenuti di qualità 

Questo è l’aspetto più importante per un SEO efficace: i contenuti del tuo sito sono distintivi, aggiornati, interessanti, veritieri per i tuoi clienti potenziali? Offrono loro le informazioni che cercano? Sono credibili? A tal proposito è utile la presenza di link esterni autorevoli o di recensioni.

 

3. Cura il linguaggio e la forma

Il titolo è particolarmente importante: deve attirare l’attenzione ed invogliare a leggere. Spesso include l’evidenziazione di benefici, o “come fare per …” o l’identificazione di un problema. Ma sono regole da usare con buonsenso per evitare banalizzazioni.

Il linguaggio deve essere curato, comprensibile e in linea con quello usato nelle ricerche. I testi devono essere semplici e ben formattati. La lunghezza dei testi non è valutata in modo univoco, ma in linea generale, è sempre meglio essere sintetici. Cerca di creare ed usare uno stile riconoscibile e coerente.

Infine, è utile inserire – con buonsenso ed equilibrio – le keyword. Infatti, non serve a niente riempire i testi con le keyword scelte, perchè la densità delle keyword è solo uno delle centinaia di parametri degli algoritmi dei motori di ricerca ed è rilevante ai fini SEO solo se le keyword sono coerenti col contenuto e con le ricerche degli utenti.

 

4. Cura gli elementi extra-testuali

Le immagini sono importanti: devono essere belle, impattanti, leggere (per alleggerirle prima di caricarle, si possono usare strumenti come Tiny.png) e, idealmente, avere uno stile coerente e distintivo: la solita modella ventenne, algida e perfetta, sui siti degli studi di medicina estetica, è poco distintiva, poco empatica e non crea identificazione nel cliente potenziale. Ricordati anche di inserire il tag ALT nelle immagini (è quello che si vede quando si passa col mouse sopra un’immagine), inserendovi, senza forzature, la keyword.

Per variare ed alleggerire il testo, puoi anche creare delle infografiche, con programmi come Canva, o Freepik; Thinglink.com permette invece di animare infografiche o foto.

Anche i link a siti esterni, favoriscono il SEO: ricordati di linkare parole – le cosiddette àncore – rilevanti per SEO.

 

5. Ottimizza l’esperienza di navigazione

La navigazione dell’utente deve essere fluida, intuitiva e piacevole. A tal fine, bisogna curare diversi aspetti.

In primo luogo, ottimizza i meta-tag <title> e <description>. Non ti spaventare! Si tratta di ottimizzare il titolo ed il testo che appare nella SERP (v. immagine sotto). Dovrebbero contenere la keyword (senza forzature) e devono far capire velocemente cosa contiene la pagina e invogliare a cliccare. Con portent.com puoi testarne l’efficacia.

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In secondo luogo, l’architettura del sito e delle singole pagine deve essere semplice, fluida ed intuitiva e mettere in evidenza le informazioni più importanti. Ricordati di costruire link interni che colleghino le pagine in modo logico e di articolare i contenuti in blocchi omogenei.

Infine, verifica che il sito sia ottimizzato su tutti i dispositivi (in particolare, da mobile), sistemi operativi (IOS, Android …) e browser (Chrome, Explorer …) e controlla la velocità di caricamento delle pagine (la lentezza è tra le principali cause di abbandono). Per questo, puoi usare strumenti come search.google.com/test/mobile-friendly.

 

6. Verifica alcuni aspetti tecnici rilevanti per il SEO

Premesso che non c’è aspetto tecnico che possa compensare contenuti inadeguati o non coerenti con le ricerche degli utenti e che è importante rivolgersi ad agenzie specializzate, fai attenzione ad alcuni aspetti.

I motori di ricerca, tramite softwares (spiders o crawls) navigano i siti e ne leggono i contenuti (testi, elementi multimediali, link, stringhe di codice …) che quindi devono essere trovati e letti correttamente da tali spider. Partendo da questo concetto base, fai domande, verifica, chiedi spiegazioni. Ecco qualche spunto: la keyword è stata inserita – senza forzature – nel permalink (l’indirizzo o URL della pagina), nei meta-tag <Title> e <Description>, nel nome file immagine e nel tag ALT immagine? Le pagine del sito sono in html (javascript rende più lunga e onerosa l’indicizzazione)? Sono indicizzate (puoi verificarlo digitando su Google site:nomesito: tutte le pagine che appaiono sono quelle indicizzate e quindi possono essere trovate dai motori di ricerca)?

 

7. SEO o SEA?

Il SEA (Search Engine Advertising) riguarda i risultati delle SERP che sono in cima alla prima pagina perché sono stati pagati. Certamente, è meno efficace del SEO, perché tutti sanno che è pubblicità e la considerano meno credibile. Tuttavia, il SEA influenza il SEO. Quindi, specie all’inizio, considera questa opportunità. Si “acquistano” keyword con un meccanismo di asta online e si paga in base al n° di click sull’annuncio. Mediamente, quindi, chi offre di più va nelle prime posizioni, ma bisogna tener conto anche di un punteggio di qualità che considera la coerenza fra annuncio e keyword e il n° di clic sull’annuncio. La campagna va poi misurata e continuamente ottimizzata (cambiare testo annuncio, keywords …). Per saperne di più, esplora Google Ads.

 

8. Misura, misura, misura!

La strategia SEO va continuamente ottimizzata, perché il mondo delle ricerche è in evoluzione continua: cambiano i trend sulle keyword, cambiano gli algoritmi dei motori di ricerca, cambiano i concorrenti … Inoltre, poiché solo Google conosce i suoi algoritmi, solo misurando ed ottimizzando puoi conseguire buoni risultati. Chiedi report regolari dall’agenzia o sfrutta le innumerevoli risorse online di web analytics: da Google Analytics a Semrush.

 


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